Romeo e Giulietta.
Romeo e Giulietta è un balletto di Sergej Sergeevič Prokof'ev tratto dall'omonima tragedia di William Shakespeare. Alcune musiche del balletto sono state raccolte dall'autore in tre suite per orchestra.
La composizione del balletto fu difficile.
L’opera fu una commissione del 1934 del Mariinsky Ballet del Kirov di Leningrado, ma quando Prokofiev propose il tema del Romeo e Giulietta, il teatro lo rifiutò.
Prokofiev allora firmò un contratto con il Bolchoi per la rappresentazione del balletto, ma anche in questo caso le cose finirono male.
Una volta terminata la partitura, nell’estate del 1935, i ballerini dichiararono che il balletto non era assolutamente … ballabile, soprattutto a causa della complessità ritmica e di passaggi giudicati … inascoltabili: a questo proposito possiamo dire che forse la musica scritta per Romeo e Giulietta sia in realtà musica in sé e per sé che, eventualmente, può essere interpretata e rappresentata.
La versione originale prevedeva un lieto fine (facendo arrivare Romeo giusto in tempo per evitare la catastrofe) che però non fu mai rappresentato pubblicamente.
Prokofiev allora lavorò di nuovo sulla sua partitura nel 1936 per estrarre due suites per orchestra sinfonica in sette movimenti (eseguite a Mosca e negli Stati Uniti) e una trascrizione per pianoforte.
Una terza suite (molto meno interessante delle altre due) fu scritta da Prokofiev nel 1946: essa è formata da 6 pezzi e ha come numero d’opera il 101.
Queste riduzioni e queste suite sono quasi a convincere che effettivamente questa musica poteva essere pensata come fine a se stessa, indipendente, predominante, come un linguaggio a se stante.
Il balletto fu finalmente messo in scena il 30 dicembre del 1938 al Mahen Theatre di Brno, in Repubblica ceca, dove fu ben accolto dal pubblico; a questa rappresentazione seguì una rappresentazione di una nuova versione, ancora rivista e rimaneggiata dallo stesso autore, l’11 gennaio del 1940 al Kirov di Leningrado (con la coreografia di Leonid Lavrovsky e l’interpretazione di Galina Ulanova) e al Bolchoi nel 1946.
Da questo momento il balletto Romeo e Giulietta cominciò a fare il giro del mondo e ad essere rappresentato in molti teatri dell’Europa e dell’America.
Una versione fu realizzata per il balletto dell’Opéra di Parigi, rappresentata il 19 ottobre 1984, dopo della quale il balletto dell’Opéra di Parigi rappresenta spesso questa produzione.
Il Romeo e Giulietta è una delle opere di Prokofiev tra le più apprezzate, grazie all’ispirazione melodica, alla grande varietà ritmica e al carattere dei temi principali (come la celebre e funesta «Danza dei cavalieri» e le sue variazioni o il delicato e ampio tema di Giulietta).
La strumentazione usata da Prokofiev vede un’orchestra standard alla quale egli aggiunge un sassofono tenore (usato sia nella parte solistica che in quella d’insieme), una cornetta, una viola d’amore e due mandolini (che danno un sapore italiano alla musica).
Ecco l’elenco completo dell’orchestrazione:
Legni: tre flauti (con ottavino), tre oboi (con corno inglese), tre clarinetti (con clarinetto piccolo e clarinetto basso), tre fagotti (con controfagotto), sassofono tenore
Ottoni: sei corni, quattro trombe (con cornetta), tre tromboni, tuba
Due mandolini, viola d’amore (o viola).
Percussioni (un timpanista e cinque suonatori): timpani, tamburo, xilofono, triangolo, wood-block, maracas, glockenspiel, tamburello basco, campane tubolari, piatto, grancassa
Arpa, pianoforte, celesta, organo, violini.
Io qui mi occuperò (e ti proporrò l’ascolto) della prima delle due suites che mantengono il carattere drammatico, pittoresco et danzante dell’opera iniziale.
Esse furono pubblicate con i numeri d’opera, rispettivamente, 64 bis e 64 ter da Musgis a Mosca nel 1938 e furono eseguite entrambe nel 1936.
Questa è la loro composizione:
Suite n. 1:
Danza popolare
Scena
Madrigale
Minuetto
Maschere
Romeo e Gìulietta
La morte di Tebaldo.
Suite n. 2:
Montecchi e Capuleti
L’infanzia di Giulietta
Padre Lorenzo
Danza
Romeo e Giulietta prima della separazione
Danza delle fanciulle delle Antille
Romeo al sepolcro di Giulietta.
Introduzione

Scena sesta - La camera da letto di Giulietta
La famiglia insiste e decide di celebrare le nozze il giorno seguente; Giulietta decide nella notte di prendere il siero. La mattina giungono le damigelle pronte per le nozze, cercano di svegliare inutilmente Giulietta e la pensano morta. Giungono anche la balia e i genitori che verificano il terribile evento.
Scena settima – Sulla strada per Mantova
Ci sono pestilenze in giro, e il messo viene fermato e aggredito da due appestati. Romeo non sa nulla del piano e da Benvolio apprende che Giulietta si è uccisa avvelenandosi. Decide di tornare a Verona.
Scena ottava – La tombaSi celebrano i funerali: tutti si disperano per la presunta morte di Giulietta. Quando tutti escono, giunge Romeo, vede Giulietta morta e decide di togliersi la vita con un potente veleno. Quando Giulietta si ridesta è felice perché pensa che il piano sia giunto a buon fine, ma quando vede il cadavere di Romeo si toglie la vita a sua volta con il pugnale del suo amato.
La composizione del balletto fu difficile.
L’opera fu una commissione del 1934 del Mariinsky Ballet del Kirov di Leningrado, ma quando Prokofiev propose il tema del Romeo e Giulietta, il teatro lo rifiutò.
Prokofiev allora firmò un contratto con il Bolchoi per la rappresentazione del balletto, ma anche in questo caso le cose finirono male.
Una volta terminata la partitura, nell’estate del 1935, i ballerini dichiararono che il balletto non era assolutamente … ballabile, soprattutto a causa della complessità ritmica e di passaggi giudicati … inascoltabili: a questo proposito possiamo dire che forse la musica scritta per Romeo e Giulietta sia in realtà musica in sé e per sé che, eventualmente, può essere interpretata e rappresentata.
La versione originale prevedeva un lieto fine (facendo arrivare Romeo giusto in tempo per evitare la catastrofe) che però non fu mai rappresentato pubblicamente.
Prokofiev allora lavorò di nuovo sulla sua partitura nel 1936 per estrarre due suites per orchestra sinfonica in sette movimenti (eseguite a Mosca e negli Stati Uniti) e una trascrizione per pianoforte.
Una terza suite (molto meno interessante delle altre due) fu scritta da Prokofiev nel 1946: essa è formata da 6 pezzi e ha come numero d’opera il 101.
Queste riduzioni e queste suite sono quasi a convincere che effettivamente questa musica poteva essere pensata come fine a se stessa, indipendente, predominante, come un linguaggio a se stante.
Il balletto fu finalmente messo in scena il 30 dicembre del 1938 al Mahen Theatre di Brno, in Repubblica ceca, dove fu ben accolto dal pubblico; a questa rappresentazione seguì una rappresentazione di una nuova versione, ancora rivista e rimaneggiata dallo stesso autore, l’11 gennaio del 1940 al Kirov di Leningrado (con la coreografia di Leonid Lavrovsky e l’interpretazione di Galina Ulanova) e al Bolchoi nel 1946.
Da questo momento il balletto Romeo e Giulietta cominciò a fare il giro del mondo e ad essere rappresentato in molti teatri dell’Europa e dell’America.
Una versione fu realizzata per il balletto dell’Opéra di Parigi, rappresentata il 19 ottobre 1984, dopo della quale il balletto dell’Opéra di Parigi rappresenta spesso questa produzione.
Il Romeo e Giulietta è una delle opere di Prokofiev tra le più apprezzate, grazie all’ispirazione melodica, alla grande varietà ritmica e al carattere dei temi principali (come la celebre e funesta «Danza dei cavalieri» e le sue variazioni o il delicato e ampio tema di Giulietta).
La strumentazione usata da Prokofiev vede un’orchestra standard alla quale egli aggiunge un sassofono tenore (usato sia nella parte solistica che in quella d’insieme), una cornetta, una viola d’amore e due mandolini (che danno un sapore italiano alla musica).
Ecco l’elenco completo dell’orchestrazione:
Legni: tre flauti (con ottavino), tre oboi (con corno inglese), tre clarinetti (con clarinetto piccolo e clarinetto basso), tre fagotti (con controfagotto), sassofono tenore
Ottoni: sei corni, quattro trombe (con cornetta), tre tromboni, tuba
Due mandolini, viola d’amore (o viola).
Percussioni (un timpanista e cinque suonatori): timpani, tamburo, xilofono, triangolo, wood-block, maracas, glockenspiel, tamburello basco, campane tubolari, piatto, grancassa
Arpa, pianoforte, celesta, organo, violini.
Io qui mi occuperò (e ti proporrò l’ascolto) della prima delle due suites che mantengono il carattere drammatico, pittoresco et danzante dell’opera iniziale.
Esse furono pubblicate con i numeri d’opera, rispettivamente, 64 bis e 64 ter da Musgis a Mosca nel 1938 e furono eseguite entrambe nel 1936.
Questa è la loro composizione:
Suite n. 1:
Danza popolare
Scena
Madrigale
Minuetto
Maschere
Romeo e Gìulietta
La morte di Tebaldo.
Suite n. 2:
Montecchi e Capuleti
L’infanzia di Giulietta
Padre Lorenzo
Danza
Romeo e Giulietta prima della separazione
Danza delle fanciulle delle Antille
LA TRAMA
Introduzione
La vicenda si svolge a Verona. Due importanti famiglie, Montecchi e Capuleti, in eterno odio sono due piccoli eserciti banditeschi, frazioni furibonde e crudeli che non arretrano di fronte a nulla . Romeo e Giulietta appartengono alle due differenti famiglie.
Atto Primo
Scena Prima - La piazza di Verona
Romeo, figlio della famiglia Montecchi, e il fraterno amico Mercuzio, anch’egli di nobili origini, si risvegliano nella piazza del mercato di Verona dopo una notte di avventure. Mercuzio danza con gli amici del mercato. Giunge Tebaldo, prepotente cugino di Giulietta, che scorge tra il gruppo una giovane popolana, Rosalina, della quale è invaghito e, preso da un violento scatto di gelosia, la strattona per la piazza. Romeo e Mercuzio intervengono per salvare la fanciulla; scoppia la rissa.
Scena Prima - La piazza di Verona
Romeo, figlio della famiglia Montecchi, e il fraterno amico Mercuzio, anch’egli di nobili origini, si risvegliano nella piazza del mercato di Verona dopo una notte di avventure. Mercuzio danza con gli amici del mercato. Giunge Tebaldo, prepotente cugino di Giulietta, che scorge tra il gruppo una giovane popolana, Rosalina, della quale è invaghito e, preso da un violento scatto di gelosia, la strattona per la piazza. Romeo e Mercuzio intervengono per salvare la fanciulla; scoppia la rissa.
Scena seconda – I corridoi di Palazzo Capuleti.
La bella Giulietta corre spensierata inseguita dalla sua balia. Giulietta non vuole indossare il vestito che la balia ha scelto per la grande festa organizzata dalla famiglia Capuleti per presentarla alla nobiltà di Verona. Intervengono anche la madre, Madonna Capuleti, e il potente padre per convincere la fanciulla, ancora interessata a bambole e giuochi.
Scena terza – Nel patio di casa Capuleti.Giungono gli invitati alla festa. Sfilano i nobili di Verona, Capuleti e la sua Madonna, Tebaldo e la balia felice; infine arrivano camuffati da giullari Romeo, Mercuzio e Rosalina, che hanno deciso di introdursi pericolosamente nella tana del nemico.
La bella Giulietta corre spensierata inseguita dalla sua balia. Giulietta non vuole indossare il vestito che la balia ha scelto per la grande festa organizzata dalla famiglia Capuleti per presentarla alla nobiltà di Verona. Intervengono anche la madre, Madonna Capuleti, e il potente padre per convincere la fanciulla, ancora interessata a bambole e giuochi.
Scena terza – Nel patio di casa Capuleti.Giungono gli invitati alla festa. Sfilano i nobili di Verona, Capuleti e la sua Madonna, Tebaldo e la balia felice; infine arrivano camuffati da giullari Romeo, Mercuzio e Rosalina, che hanno deciso di introdursi pericolosamente nella tana del nemico.
Scena quarta –Il salone delle feste.
Mercuzio anima la festa travestito da buffone. Giulietta è al suo primo ballo e presto conoscerà i nobili principi, il suo promesso sposo; ma quando Romeo e Giulietta si vedono è amore a prima vista. La ragazzina si lascia corteggiare. Scoperti, gli intrusi devono andarsene, minacciati dal truce Tebaldo. Ma Romeo è innamorato e decide di nascondersi nel cortile del palazzo per incontrare ancora Giulietta.
Mercuzio anima la festa travestito da buffone. Giulietta è al suo primo ballo e presto conoscerà i nobili principi, il suo promesso sposo; ma quando Romeo e Giulietta si vedono è amore a prima vista. La ragazzina si lascia corteggiare. Scoperti, gli intrusi devono andarsene, minacciati dal truce Tebaldo. Ma Romeo è innamorato e decide di nascondersi nel cortile del palazzo per incontrare ancora Giulietta.
Scena quinta – Il cortile
Coperto dalla notte, Romeo si avvicina al balcone della camera di Giulietta; lei lo vede. I due si scambiano effusioni e promesse d'amore eterno: si sposeranno a dispetto di tutto e di tutti.
Coperto dalla notte, Romeo si avvicina al balcone della camera di Giulietta; lei lo vede. I due si scambiano effusioni e promesse d'amore eterno: si sposeranno a dispetto di tutto e di tutti.

Atto secondo
Scena prima – La piazza di VeronaNella piazza affollata, la nutrice cerca Romeo per informarlo che Giulietta lo attende nella chiesa per celebrare il matrimonio. Chiede a Mercuzio e Benvolio. Trova Romeo e gli consegna il messaggio. Romeo corre felice verso la chiesa.
Scena seconda – La chiesaLe nozze sono celebrate velocemente da frate Lorenzo con la complicità della nutrice, speranzosi che il matrimonio possa pacificare per sempre le due potenti famiglie. Romeo e Giulietta sono sposati.
Scena terza – La piazza di VeronaTutto andrebbe per il meglio se non accadesse che Tebaldo e Mercuzio si sfidano a duello. In verità Tebaldo vorrebbe sfidare Romeo, per punirlo dell'affronto. Mercuzio lo sostituisce e riceve una ferita mortale. Romeo, furioso per la perdita dell'amico, uccide Tebaldo e viene punito con l'esilio. Deve recarsi a Mantova.
Scena prima – La piazza di VeronaNella piazza affollata, la nutrice cerca Romeo per informarlo che Giulietta lo attende nella chiesa per celebrare il matrimonio. Chiede a Mercuzio e Benvolio. Trova Romeo e gli consegna il messaggio. Romeo corre felice verso la chiesa.
Scena seconda – La chiesaLe nozze sono celebrate velocemente da frate Lorenzo con la complicità della nutrice, speranzosi che il matrimonio possa pacificare per sempre le due potenti famiglie. Romeo e Giulietta sono sposati.
Scena terza – La piazza di VeronaTutto andrebbe per il meglio se non accadesse che Tebaldo e Mercuzio si sfidano a duello. In verità Tebaldo vorrebbe sfidare Romeo, per punirlo dell'affronto. Mercuzio lo sostituisce e riceve una ferita mortale. Romeo, furioso per la perdita dell'amico, uccide Tebaldo e viene punito con l'esilio. Deve recarsi a Mantova.
Scena quarta – La camera da letto di GiuliettaPrima di partire Romeo decide di passare una notte d'amore con Giulietta, poi deve fuggire ma promette di tornare.
I Capuleti insistono affinché Giulietta accetti un nobile Paride come marito e ai suoi dinieghi la maltrattano.
I Capuleti insistono affinché Giulietta accetti un nobile Paride come marito e ai suoi dinieghi la maltrattano.
Scena quinta – Nella sacrestia di Frate LorenzoAncora frate Lorenzo verrà in soccorso a Giulietta: le dà una pozione che la addormenterà donandole morte apparente. Quando tutti la crederanno morta, Romeo tornerà e potrà portarsela via; un messaggero andrà ad avvertirlo. Giulietta accetta il piano del Frate.

Scena sesta - La camera da letto di Giulietta
La famiglia insiste e decide di celebrare le nozze il giorno seguente; Giulietta decide nella notte di prendere il siero. La mattina giungono le damigelle pronte per le nozze, cercano di svegliare inutilmente Giulietta e la pensano morta. Giungono anche la balia e i genitori che verificano il terribile evento.
Scena settima – Sulla strada per Mantova
Ci sono pestilenze in giro, e il messo viene fermato e aggredito da due appestati. Romeo non sa nulla del piano e da Benvolio apprende che Giulietta si è uccisa avvelenandosi. Decide di tornare a Verona.
Scena ottava – La tombaSi celebrano i funerali: tutti si disperano per la presunta morte di Giulietta. Quando tutti escono, giunge Romeo, vede Giulietta morta e decide di togliersi la vita con un potente veleno. Quando Giulietta si ridesta è felice perché pensa che il piano sia giunto a buon fine, ma quando vede il cadavere di Romeo si toglie la vita a sua volta con il pugnale del suo amato.
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